NEL 1981-82, HO LAVORATO DENTRO IL VARCO DOGANALE DELL'AEROPORTO DI MILANO COME SE FOSSI INCENSURATO. Non c'e' piu' niente di piu' bianco, pulito, semplice e redditizio della droga. come le altre " famiglie " del palermitano, all'inizio degli anni ottanta, grazie all'eroina, guadagnava miliardi. Acquistava morfina grezza dai Turchi, la raffinava in Sicilia e dopo averla trasformata la vendeva. Il ricavato dei soldi veniva dato nelle mani del notaio Albano che li versava tramite il suo fraterno amico il vescovo Marcinkus alla Banca Vaticana per poi investirli sia in Italia che in Sud America ( nei Caraibi ). Nel 1981-82 , io Vincenzo Calcara, sono stato assunto a lavorare dentro la dogana ai voli internazionali all'aeroporto di Linate-MILANO. In quel periodo ero stato condannato dalla corte di appello di Palermo a 15 anni di carcere ed ero sorvegliato speciale e quindi non dovevo muovermi dal Comune di Castelvetrano. Ma a " Cosa Nostra " e ai "Servizi Segreti deviati" niente e' impossibile! Mi fecero assumere come se fossi un'incensurato. Ricordo che ero munito di tesserino che avevo attaccato sul petto e giravo in tutto l'aeroporto senza essere controllato ne' dai Carabinieri, ne' dai Finanzieri. Facevo tutto quello che volevo. Andavo perfino nella pista dove atterravano gli aerei. Grazie a questo tesserino, sono riuscito a far entrare (tramite due Turchi ) quintali e quintali di morfina base. Questa morfina base, veniva accumulata dentro la villa del fraterno amico di Vaccarino: Lucchese Michele e poi caricata su un camion che si imbarcava dal porto di Genova con destinazione Palermo. Dentro la dogana ero libero di muovermi meglio di un onesto cittadino. Vincenzo Calcara. |
domenica 13 febbraio 2011
DROGA E BANCA VATICANA
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